Intervista a Fabio Ponticelli: “La pizza è un linguaggio universale”

Il Giornale della Pizza incontra Fabio Ponticelli, pizzaiolo napoletano che ha portato la tradizione della pizza oltre i confini italiani, fino alla Spagna. Dalla sua esperienza con Rossopomodoro e Grosso Napoletano fino alla fondazione de La Pineta Pizza Passione, ci racconta il suo percorso tra tradizione e innovazione.


Giornale della Pizza: Fabio, raccontaci come è nato il tuo amore per la pizza e per la cucina.

Fabio Ponticelli: Sono nato a Napoli, dove la pizza non è solo cibo, ma parte della cultura e dell’identità di un popolo. Mio padre, Mario Ponticelli, era uno chef e mi ha trasmesso la passione per la cucina e il rispetto per il mestiere. Fin da piccolo respiravo il profumo del forno e vedevo con quanta cura si lavoravano gli impasti. Questo amore è cresciuto con me e mi ha portato a fare di questa arte la mia vita.

GdP: Hai lavorato con nomi importanti della pizza napoletana. Quanto hanno influenzato il tuo percorso?

F.P.: Tantissimo. Ho avuto la fortuna di collaborare con maestri come Davide Civitiello, Vincenzo Capuano, Luciano Sorbillo e Antonio Sorrentino. Da loro ho imparato che la pizza è equilibrio tra tradizione e innovazione. Mi hanno insegnato a non accontentarmi mai, a ricercare sempre la perfezione nell’impasto, nella cottura e negli ingredienti.

GdP: Sei stato protagonista di una carriera internazionale. Cosa ti ha portato in Spagna?

F.P.: Grazie a Rossopomodoro ho viaggiato molto per le aperture di nuovi ristoranti, lavorando in Italia, Francia e poi in Spagna. Sono arrivato a Madrid per un’apertura e ho sentito subito che questo paese poteva essere casa mia. Ho trovato un grande amore e un’opportunità di crescita professionale. Da lì ho continuato con il Gruppo Grosso Napoletano, dove ho ricoperto il ruolo di Pizza Manager, contribuendo alla crescita della catena e alla formazione del personale.

GdP: Nel 2024 e nel 2025 hai ricevuto il Gran Premio Arcimboldo d’Oro, ottenendo il massimo riconoscimento con tre Pennelli d’Oro. Cosa ha significato per te?

F.P.: Vincere il Gran Premio Arcimboldo d’Oro per due anni consecutivi è stato incredibile, ma ricevere il massimo riconoscimento nel 2025, con tre Pennelli d’Oro, è stata un’emozione indescrivibile. Questo premio celebra non solo la tecnica, ma anche la passione e l’impegno nel portare avanti la tradizione. Per me rappresenta l’unione tra arte e gastronomia, e il fatto di essere stato premiato due volte di fila conferma che la strada che sto percorrendo è quella giusta.

GdP: Oggi sei a El Espinar, in provincia di Segovia, con il tuo progetto La Pineta Pizza Passione. Cosa caratterizza il tuo locale?

F.P.: La Pineta Pizza Passione nasce dalla voglia di creare un angolo di Napoli in Spagna. Insieme al mio socio Alfonso Ramos, proponiamo una pizza autentica, rispettando la tradizione ma con un occhio all’innovazione. Per noi, ogni pizza racconta una storia e vogliamo trasmettere ai clienti l’amore per l’arte bianca.

GdP: Hai accennato a un nuovo format di pizza e sfizi napoletani per asporto e delivery. Di cosa si tratta?

F.P.: Voglio portare la tradizione napoletana ovunque, anche a chi non può venire in pizzeria. Il format è pensato per un’esperienza autentica di asporto e delivery, con pizze e sfizi tipici, dagli arancini alle frittatine di pasta. L’idea è di ricreare l’atmosfera di una pizzeria napoletana direttamente a casa dei clienti.

GdP: Collabori con fiere, eventi e istituzioni italiane in Spagna. Quanto è importante per te la promozione del Made in Italy?

F.P.: Fondamentale. Lavoro con il Consolato e l’Ambasciata italiana in Spagna per valorizzare la nostra cultura gastronomica. Il Made in Italy non è solo un marchio, è storia, qualità e passione. È nostro dovere proteggerlo e farlo conoscere nel mondo.

GdP: In tre parole, cosa significa per te la pizza?

F.P.: Attitudine, Passione e Cuore (A.P.C.). Credo che questi tre elementi siano alla base di qualsiasi grande risultato. La pizza è un linguaggio universale che unisce le persone, racconta storie e trasmette emozioni.

GdP: Grazie Fabio, è stato un piacere parlare con te. Un’ultima domanda: quale consiglio daresti a un giovane che vuole intraprendere questa carriera?

F.P.: Di non fermarsi mai. Di studiare, provare, sbagliare e migliorare. La pizza è un’arte che richiede dedizione e sacrificio. Se la fai con amore, però, ripaga con emozioni uniche.

Intervista a cura del Giornale della Pizza