Guido Tofani: Un viaggio nel mondo della pizza, dall’Italia agli Stati Uniti

Guido Tofani, pizzaiolo con oltre 15 anni di esperienza, ci racconta il suo affascinante percorso nel mondo della pizza. Dalle sue prime esperienze in Italia fino ai successi ottenuti negli Stati Uniti, la sua storia è un esempio di come la passione e la dedizione possano portare a grandi risultati.

Giornale della Pizza: Buongiorno Guido, è un piacere poter ascoltare la tua storia. La tua passione per la pizza è ormai una lunga avventura. Come è cominciato tutto?

Guido Tofani: Buongiorno a voi, e grazie per l’invito. La mia passione per la pizza è nata tra il 1996 e il 1998. In quel periodo ho iniziato il mio percorso con tanta gavetta, lavorando accanto a pizzaioli molto bravi, famosi e persino campioni. Ho avuto la fortuna di imparare da grandi maestri come Marcello Fotia di Anzio. Da lì, la passione è cresciuta sempre di più, anche perché il mondo della pizza è in continua evoluzione. Ci sono nuove tecniche da scoprire e, viaggiando per il mondo, ho potuto imparare e vedere cose che avrei perso se fossi rimasto solo in Italia.

Giornale della Pizza: È evidente che i tuoi viaggi hanno avuto un grande impatto sulla tua carriera. Come hanno influenzato il tuo modo di fare pizza?

Guido Tofani: Viaggiare è stato fondamentale. Le basi le ho apprese in Italia, ma i miei viaggi mi hanno aperto la mente a nuovi stili e tecniche. Ho lavorato in Australia, Dubai, Thailandia, Bali e ora mi trovo negli Stati Uniti. Ho sempre portato con me la passione per la cucina italiana, cercando di mantenere l’autenticità dei nostri sapori anche all’estero. È stato un percorso che mi ha permesso di adattare le mie conoscenze alle diverse culture, ma sempre rispettando le tradizioni italiane.

Giornale della Pizza: Come trovi l’esperienza di lavorare negli Stati Uniti, rispetto agli altri paesi?

Guido Tofani: Negli Stati Uniti mi trovo molto bene, sia professionalmente che a livello personale. C’è un grande apprezzamento per la cucina italiana autentica, anche se non sempre è facile trovarla. Negli ultimi vent’anni, molti maestri pizzaioli italiani sono venuti qui, portando con sé il valore dei nostri sapori. Sono grato per il contributo che hanno dato, aiutando a diffondere la vera pizza italiana in un mercato che spesso offre prodotti di qualità inferiore spacciati per italiani.

Giornale della Pizza: Attualmente stai lavorando su un progetto chiamato BPM a Sacramento. Puoi raccontarci qualcosa di più?

Guido Tofani: Certo, BPM sta per Burger, Pizza e Mall e si trova a Sacramento, in K Street 1020. È un progetto di cui sono davvero orgoglioso. Inoltre, sono molto onorato di collaborare con il team di Molino Naldoni, guidato dal Maestro Sorbillo e dal Signor Fabio Sociani, persone eccezionali che stanno facendo tantissimo per dare visibilità al mondo della pizza. Il loro impegno è una grande fonte di ispirazione per me.

Giornale della Pizza: La tua passione per la pizza è evidente. Cosa ti motiva a continuare ogni giorno?

Guido Tofani: La pizza è una passione che ti entra dentro e non ti lascia più. È il motore che mi spinge a dare sempre il massimo nel mio lavoro. Sono grato per tutto ciò che la pizza mi ha dato: passione, amore e la determinazione di continuare a migliorarmi ogni giorno. Voglio portare i veri sapori italiani nelle tavole di tutto il mondo, perché credo che ogni consumatore abbia il diritto di sapere esattamente cosa mangia. Ringrazio tutti voi, e soprattutto la pizza, per ciò che rappresenta nella mia vita.

Giornale della Pizza: Grazie, Guido, per aver condiviso con noi la tua storia. Hai un ultimo saluto per i nostri lettori?

Guido Tofani: Grazie a voi per l’opportunità. Un abbraccio forte a tutti i lettori. Continuate a seguire la vostra passione, qualunque essa sia, e non smettete mai di credere nei vostri sogni.